Francesco Frapolli (1770 ca.-ante 1819)
Sovente ritenuto dalla letteratura ucraina e russa originario di Napoli (non diversamente dal fratello minore Giovanni Battista), Francesco Frapolli discende da una famiglia originaria di Scareglia, nella Val Colla; nel 1827 la sorella Maria risultava risiedere a Massagno (BSSI 1949, p. 49). L’inizio della sua attività a Odessa risale agli ultimi anni del XVIII secolo. Secondo alcune fonti, Francesco Frapolli venne assunto nel 1795 con un contratto triennale come architetto dell’Ufficio per la costruzione delle fortezze meridionali e del porto di Odessa (Michajlova 2008, p. 208), mentre per altri Frapolli lavorò dal 1798 in seno al Comitato per la costruzione del porto e della città, progettando e realizzando, sotto la direzione dell’ingegnere François Sainte de Wollant (1752-1818), le infrastrutture portuali, fra le quali i magazzini del sale e dell’ammiragliato, la dogana e l’arsenale, oggi andati perduti (Piljavskij 2010b, p. 15).
Il nucleo principale della sua attività coincise tuttavia con le iniziative edili promosse da Armand-Emmanuel du Plessis, duca di Richelieu (1766-1822), governatore di Odessa dal 1803 al 1814. Tra il 1804 e il 1809 Francesco Frapolli diresse la costruzione del Teatro e dell’Ospedale municipali, disegnati da Jean-François Thomas de Thomon, allora tra i principali architetti attivi a San Pietroburgo, ai quali apportò diverse modifiche per adeguarli al contesto e alle richieste della committenza locale. In quel medesimo giro di anni prese parte alla costruzione della Cattedrale della Trasfigurazione, originariamente intitolata a San Nicola, protettore della città, e progettò e realizzò per la comunità greca la chiesa della Trinità (1804-1808), oggi al numero 55 di via Ekaterininska, modificata nel 1841 secondo i disegni di Giorgio Torricelli e, in seguito, da ulteriori rimaneggiamenti. Risalgono invece agli anni Dieci del XIX secolo gli interventi compiuti, secondo i suoi disegni, nel Bazar Greco e nel Nuovo Bazar.
Francesco Frapolli fu anche autore di numerose dimore private, nelle quali rielaborò i progetti-modello inviati da San Pietroburgo introducendovi “generosi porticati e ampie gallerie, che ben si adattavano alle caratteristiche climatiche della regione” (Michajlova 2008, p. 209). Riguardo alla sua data di morte, le fonti a stampa oscillano tra il 1817 (ad esempio Piljavskij 2010, p. 244) e il 1819 (Kilesso 2021).
L’attività compiuta a Odessa dai fratelli Frapolli attende di essere chiarita da nuove indagini che consentano di stabilire il catalogo delle loro opere e mettano in luce la loro formazione e le esperienze acquisite prima del loro arrivo sulle rive del Mar Nero.
Fonti bibliografiche
_ “Bollettino Storico della Svizzera italiana”, serie IV, a. XXIV, 1949, n. 1, p. 49.
_ A. Crivelli, Artisti ticinesi in Russia. Catalogo critico, Locarno 1966, p. 59.
_ V.I. Tymofijenko, Zodči Ukraïny kincja XVIII-počatku XX stolit’, Kyïv 1999.
_ M.B. Michajlova, Architetti italiani e ticinesi a Odessa nella prima metà dell’Ottocento, in P. Angelini, N. Navone, L. Tedeschi (a cura di), La cultura architettonica italiana in Russia da Caterina II a Alessandro I, Mendrisio 2008, pp. 207-218.
_ V. Pilavski [sic], Architecture d’Odessa 1794-1924, in M.P. Vial (a cura di), La Mémoire d’Odessa, catalogo dell’esposizione (Marseille, La Vieille Charité, giugno-settembre 1989), Paris 1989, pp. 41-79.
_ V.A. Piljavskij, Zdanija, sooruženija, pamjatniki Odessy i ich zodčie, Odessa 2010, passim e pp. 244-245.
_ V.A. Piljavskij, Zodčie Odessy. Istoriko-architekturnoe očerki, Odessa 2010, pp. 17-19.
_ S.K. Kilesso, Frapolli, Francesco, in Allgemeines Künstlerlexikon Online, Berlin 2021 (p. consultata il 5.5.2022).
Autore: Nicola Navone
Versione del: 01.07.2022